Grazie per i tanti messaggi e il sostegno straordinario della piazza. Al di là delle difficoltà tecniche che impone il montare un palco da zero e suonare in pochi minuti, al di là dell’emozione che solo su quel palco ci spezza la voce, voi siete stati speciali. In piazza e da casa.

Eravamo nudi al 40%, come il 40% dei giovani italiani senza lavoro e senza garanzie: perché se salire su un palco per noi rimane un grande privilegio, rimane anche un carico di responsabilità su cosa è possibile fare e dire da una posizione del genere. Tacere, dimostrarsi distratti e lontani dal ciò che accade in Italia sui temi del lavoro è complicità con chi sottrae diritti e precarizza le esistenze di tutti, allontanando sempre di più la possibilità di conquistare dignità e felicità nel proprio ambiente di lavoro.
Lo spettacolo di chi canta su un palco del primo maggio, qualunque esso sia, è per una volta secondario all’ego e agli applausi ma un momento in più ed importante per tenere alto il livello di attenzione e di scontro su ciò che è il lavoro oggi.

La strada è lunga, ma solo restando insieme si possono conquistare diritti e benessere. Perché “ci avete tolto troppo, ora vogliamo tutto”.

È pieno il mondo di band che non si espongono politicamente, non fanno niente di terribile e non ha nulla di male il loro pubblico. Semplicemente, noi non siamo questo. Noi saliamo su un palco per prendere una posizione, soprattutto il primo maggio. Se qualcuno non lo può sopportare, può ascoltare altro. Non c’è niente di male.
Non abbiamo mai avuto paura di chi ci critica. Non abbiamo fatto una performance impeccabile ed in molti se ne sono accorti, ma siamo felici che nessuno abbia notato stasera la nostra pessima impostazione nel calciare un pallone. Così come siamo felici di aver disturbato la quiete di gente come Salvini e Poletti.

Siamo pure finiti su blob con ‘mi sono rotto il cazzo’ in versione integrale e per noi è un po’ come essere diventati padri e aver vinto lo scudetto nello stesso momento. Un’altra piccola soddisfazione che in qualche modo ha a che fare con voi e di cui vi siamo grati.